Funzioni cognitive e test cognitivi


La valutazione delle abilità cognitive nei bambini viene svolta tramite l’utilizzo di test che fondamentalmente si ispirano a due scuole, quella di Binet e quella di Piaget.

Secondo il modello di Piaget, lo sviluppo cognitivo del bambino si svolge in fasi sequenziali; lo sviluppo di certe abilità cognitive risulta essere più facile in specifici stadi evolutivi di particolare sensibilità e l’energia psichica necessaria allo sviluppo delle abilità cognitive risiede nell’affettività.

 - Test

I test psicometrici più usati sono i test preverbali, della seconda infanzia, quelli strumentali e quelli sulla competenza sociale.

In tutti questi casi è necessario tener presente dell’ampissima variabilità individuale legata al ritmo di crescita di ogni bambino che è estremamente variabile, allo stato emotivo, alla condizione generale affettiva del bambino e all’ambiente in cui è somministrato.

L’obiettivo principale è quello di determinare la strategia che l’individuo utilizza; questo tipo di valutazione si appoggia principalmente alle teorie di Piaget; ciò che si tenta di comprendere attraverso il colloquio, è la struttura del ragionamento; ogni tipo di ragionamento può essere collocato tra i confini di una delle tappe evolutive.

Con i test preverbali sullo sviluppo psicomotorio si calcola un quoziente di sviluppo  nei bambini in età preverbale; tale QS è solo debolmente correlato con il QI calcolato in adolescenza.

Tra i Test della seconda infanzia più utilizzati vi sono quello di Binet, il WISC e il WPPSI. I risultati di questi test danno un QI che deriva dal rapporto tra età mentale ed età cronologica. In altre parole i dati ottenuti vengono confrontati con una scala di riferimento in cui ad una certa età cronologica corrisponde, in media, una certa età mentale e viceversa. Tale QI indica il grado di ritardo o avanzamento (dispersione) in confronto all’età mentale media dei suoi coetanei. I limiti di questi test consistono nel fatto che sono eccessivamente incentrati sulle abilità scolastiche, dando molto rilievo al linguaggio.

- Bambini superdotati

Per alcuni autori il QI dei bambini superdotati deve essere sopra al valore di 120 per altri sopra il 140. Alcuni autori propongono di considerare diverse dimensioni oltre alle capacità intellettive generali e alle attitudini scolastiche, come la capacità creativa e le capacità psicomotorie. La percentuale di bambini superdotati varia dal 2 al 5%, provengono da tutte le classi sociali, presentano una capacità di apprendimento prematura, sono dei grandi lettori e tendono ad isolarsi e a preferire giochi di costruzione o elaborazione. Lo sviluppo delle abilità è legato all’ambiente affettivo e al livello socio-culturale ed economico. Gli squilibri che si riscontrano derivano per lo più dallo stacco tra una maturità intellettiva avanzata e una maturità psicoaffettiva più vicina alla loro età cronologica.

 

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