ATASSIA OTTICA O VISUO-MOTORIA

 

L’atassia ottica è un disturbo che si manifesta con un’evidente imprecisione dei movimenti, di uno o di entrambi gli arti superiori, finalizzati a raggiungere un oggetto o un punto nel campo visivo.

Tale diagnosi necessita dell'assenza di deficit sensomotori che possano esserne la causa.

 

Si è soliti distinguere tra atassia ottica unilaterale e atassia ottica bilaterale, a seconda che il disturbo riguardi uno o entrambi i campi visivi. In tutti i casi il disturbo può interessare uno o entrambi gli arti. Inoltre, a seconda che il disturbo interessi l’arto omolaterale o quello controlaterale alla lesione, si parla rispettivamente di atassia diretta e atassia crociata.

 

 

MODELLO DISCONNESSIONISTICO DI RONDOT

 

Secondo il modello disconnessionistico di Rondot, le varie forme cliniche di atassia ottica sono dovute ad una compromissione delle vie dirette e crociate che collegano la corteccia visiva occipitale con le aree frontali motorie.

Per cui l'atassia ottica unilaterale diretta è dovuta ad una lesione delle fibre occipito-frontali dirette dell'emisfero controlaterale all'arto compromesso. L’atassia ottica unilaterale crociata è dovuta alla lesione di una delle due vie occipito-frontali crociate. L'atassia ottica bilaterale crociata è dovuta alla lesione di entrambe le vie occipito-frontali crociate.

Tale interpretazione, puramente disconnessionistica, presenta però alcuni problemi legati al fatto che le connessioni occipito-frontali, che mediano l'attività visuo-motoria degli arti superiori, sono ancora in buona parte sconosciute.

Riguardo alle vie dirette invece si conoscono tre lunghi fasci di fibre occipito-frontali: il fascicolo arcuato e i fascicoli occipito-frontale superiore ed inferiore.

Ignote invece sono le vie crociate anche se, una paziente con la lesione dello splenio del corpo calloso, mostrava un’atassia ottica bilaterale crociata, tale che ogni arto mostrava il deficit nell’emicampo controlaterale.

 

MODELLO  NON DISCONNESSIONISTICO

 

Alcuni autori hanno proposto un modello non disconnessionistico dell’atassia ottica.

Secondo tale modello l’atassia ottica è dovuta ad una lesione di aree corticali implicate nell’elaborazione delle informazioni relative al controllo delle coordinate spaziali dei movimenti diretti verso l'ambiente circostante, con il risultato di uno spostamento delle coordinate egocentriche e cioè della rappresentazione del bersaglio rispetto al corpo, e con il conseguente disturbo del movimento.

In effetti l'osservazione di alcuni pazienti sembra confermare l'esistenza di due sistemi indipendenti alla base delle rappresentazioni egocentriche e di quelle allocentriche che si riferiscono alle relazioni spaziali tra gli oggetti nel campo visivo. Tali pazienti infatti non riescono a localizzare correttamente un oggetto rispetto al proprio corpo, mentre riescono a localizzare gli oggetti gli uni rispetto agli altri.

 

 

SEDE LESIONALE DELL’ATASSIA OTTICA

 

Riguardo alla sede lesionale dell'atassia ottica nell'uomo, essa sembra risiedere nella corteccia parietale posteriore.

Studi di registrazione intracellulare nella corteccia parietale posteriore della scimmia hanno evidenziato la presenza di neuroni che si attivano in concomitanza di un movimento dell'arto nella direzione dell'oggetto di interesse. Riguardo all’atassia ottica, essa compare in seguito a lesioni del solco inter-parietale e del lobulo parietale superiore.

 

Tuttavia, a causa della non precisa corrispondenza tra la corteccia parietale dell'uomo e quella della scimmia, e a causa anche delle asimmetrie funzionali presenti nell'uomo e non della scimmia, non è ancora ben chiara l’organizzazione funzionale di questa regione cerebrale.

 

Tipicamente infatti, a differenza della scimmia, in cui la lesione di un emisfero determina atassia dell'arto controlaterale alla lesione, nell'uomo la lesione destra provoca atassia ottica bilaterale per l’emicampo sinistro. Invece la lesione dell'emisfero sinistro provoca atassia della mano destra per entrambi i campi visivi e atassia ottica della mano sinistra dell’emicampo controlaterale.

 

COMPONENTE DISTALE E PROSSIMALE

 

Nell'atassia ottica il deficit può riguardare sia la componente prossimale o quella distale del movimento. Nel primo caso il deficit interessa la fase di trasporto con una manifesta imprecisione nella direzione del movimento. Nel secondo caso il deficit riguarda la componente distale del movimento è cioè la fase di manipolazione per cui la mano assume in anticipo la conformazione adatta ad afferrare l'oggetto.

 

Esperimenti condotti sulle scimmie hanno evidenziato che una lesione della giunzione parieto-occipitale associata ad una callosotomia determina un disturbo selettivo della componente distale. Invece un'ampia lesione della corteccia parietale posteriore, che includa la BA5 e BA7, determina una compromissione di entrambe le componenti.

 

 

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