Cognitivismo


Approccio che deriva dal comportamentismo, si è diffuso a partire dagli anni Settanta. Si basa sull’assunto che la mente umana funzioni come un calcolatore, cioè che elabori attivamente le informazioni sensoriali in entrata. E’ per lo più un approccio metodologico che studia la capacità degli individui di acquisire, organizzare ricordare e utilizzare la conoscenza per guidare le proprie azioni, attraverso inferenze tratte da comportamenti osservabili.

Le influenze della teoria dell’informazione e della cibernetica hanno consentito di riprodurre il funzionamento mentale con programmi ad hoc messi alla prova con il computer (simulazione cibernetica). Il prodotto delle elaborazioni del computer dovrebbe produrre reazioni comportamentali simili a quelle umane.

Il limite maggiore di tali simulazioni è nel fatto che un calcolatore non può comprendere fattori di tipo affettivo, può solo denotare e non connotare lo stimolo.

I principali esponenti sono Neisser, Hull, Tolman che seguono un paradigma simile a quello comporatmentista interponendo un fattore intermedio di elaborazione mentale tra stimolo e risposta:

S-O-R Information processing (modello di elaborazione della risposta)

Le applicazioni di questo approccio si ritrovano nello studio della memoria, del linguaggio, dell’attenzione.

 

 

 

DROGHE E SOSTANZE