Disturbi Psicosomatici nell'infanzia - Introduzione
Alla nascita il corpo del bambino svolge una fondamentale funzione comunicativa con l’ambiente circostante; quanto più il bambino è piccolo, quanto più il suo mondo psichico si esprime attraverso il soma. Sarà compito dell’adulto dare un senso simbolico alle condotte del bambino.
E’ necessario dunque distinguere le somatizzazioni caratteristiche del processo comunicativo e maturativo del bambino, da quelle che in futuro potrebbero assumere un carattere patologico.
I disturbi psicosomatici nel bambino si manifestano in stretto legame con gli stadi maturativi del suo sviluppo sicché vi è una vera e propria specificità di tali disturbi in rapporto all’età. Ad esempio il vomito nel primo semestre, l’anoressia nel secondo, l’asma a 5 anni e la cefalea tra i 6 e i 7 anni.
Secondo Spitz l’insorgenza di un disturbo somatico piuttosto che di un altro dipende anche dalla qualità della relazione madre-bambino: egli distingue i disturbi psicotossici correlati ad una relazione madre-bambino non sufficientemente buona e i disturbi per deficit dovuti ad una relazione quantitativamente insufficiente.