Spasmo affettivo
Lo spasmo affettivo si presenta tra i 6 e i 18 mesi, colpisce circa il 5% dei bambini ed è caratterizzato dalla perdita di coscienza per anossia non dovuta ad anomalie fisiologiche.
Se ne distinguono due forme:
- la forma blu costituisce l’80% degli spasmi affettivi e consiste in una perdita di coscienza di alcuni secondi durante il pianto che segue ad un dolore, a una frustrazione o anche ad un rimprovero. Colpisce bambini che presentano caratteristiche differenti rispetto a ai bambini che soffrono della forma pallida; i primi sono attivi, energici, dominatori e collerici, mentre i secondi sono passivi, paurosi, timidi e dipendenti.
- La forma pallida invece è conseguente a stati emotivi intensi di solito sgradevoli, come uno spavento o un dolore improvviso.
- TERAPIA E PROGNOSI
Solitamente l’evoluzione di tale disturbo è positiva visto che le crisi scompaiono verso il terzo anno.
Una conseguenza negativa di questo disturbo è rappresentato dalla possibile reazione materna che, sotto la pressione dell’angoscia della morte del figlio evocata dagli svenimenti, si sottomette a questo adottando un comportamento alterato e finalizzato a prevenire gli attacchi. Ciò è un beneficio secondario del figlio che può alimentare la sua megalomania rinforzando la condotta psicosomatica.
L’intervento psicologico deve quindi mirare anche a rassicurare la madre circa la natura del disturbo e della sua evoluzione benevola: la madre non deve alimentare attraverso la sua sottomissione il disturbo del figlio.