ABRAHAM MASLOW
(1908 - 1970) - USA
- Psicologia Umanistica
Nel 1962 Maslow e un gruppo di psicologi riuniti sotto la sua guida, fondarono l’Associazione della psicologia umanistica, definita da Maslow stesso come la “terza forza” in seno alla psicologia americana che al tempo era dominata dal comportamentismo e dalla psicoanalisi.
La psicologia umanistica nasce contrapponendosi ad alcuni aspetti della psicologia dominante, nei confronti della quale Maslow si pone in modo critico, sostenendo che essa ha fondato la conoscenza della psiche umana e dell’uomo a partire dai suoi aspetti malati e deteriori e dando scarso rilievo a quelli legati al benessere, alla felicità e all’autorealizzazione. Per tale ragione questa psicologia è definita “Psicologia del malessere e della distruttività” e ad essa viene contrapposta una “psicologia del benessere e della creatività”; secondo Maslow infatti tutta la società, nei suoi vari aspetti e nelle sue molteplici espressioni, è permeata da un radicale pessimismo che si manifesta appunto anche nelle concezioni psicologiche che nascono dalla considerazione unilaterale degli aspetti patologici della psiche. La psicologia umanistica quindi si pone come obiettivo quello di indagare le caratteristiche comportamentali e le dinamiche emotive che sono alla base di un’esistenza sana.
- ELEMENTI INNOVATIVI DELLA PSICOLOGIA UMANISTICA
Gli assunti di base della Psicologia Umanistica sono:
1 - Dare maggior rilievo al vissuto dell’individuo, e cioè alle sue esperienze e al modo estremamente soggettivo con cui le ha vissute; comportamento osservabile e spiegazioni teoriche sono secondarie.
2 - Dare maggior rilievo alle qualità specificamente umane, quali la capacità di scelta, la creatività, la valutazione e l’autorealizzazione – viene rifiutata la concezione riduzionistica e meccanicistica dell’uomo.
3 - Fondare la conoscenza della personalità sugli aspetti soggettivi e non su criteri oggettivi.
4 - Promuovere interesse ed apprezzamento per la dignità e il valore dell’uomo e impegnarsi a promuovere lo sviluppo delle potenzialità di ogni individuo.
La teoria principale a cui fanno riferimento gli psicologi umanisti è la “Teoria dell’autoattualizzazione” (proposta da Goldstein nel 1939 e da Maslow nel 1934 - ridefinita da Fromm nel 1941 dell’autorealizzazione). In base a tale teoria l’uomo, durante la sua esistenza, ha il compito di realizzare le proprie potenzialità originarie, quelle con cui viene al mondo. Qualora l’individuo manchi di sviluppare tali potenzialità originarie (o potenziale vitale) può sviluppare un senso di colpa e di fallimento definito “colpa personale” che è alla base dell’autocondanna e che è ben più dannoso del senso di colpa indotto socialmente.
- CREATIVITA’
Da alcune ricerche condotte da Buhler, esponente significativo della psicologia umanistica, è risultata una correlazione tra tendenze alla depressione e al suicidio e insuccesso nell’autorealizzazione (autoattualizzazione), e ciò non dipende solo da un fallimento personale ma anche da condizioni ambientali sfavorevoli. Tuttavia la Psicologia Umanistica assegna un ruolo di primaria importanza alla creatività nel processo di autorealizzazione: la creatività è espressione di quel margine di libertà di cui gode l’uomo, libertà che lo rende artefice, seppur in maniera parziale, della propria esistenza.
- LA TEORIA DELLA MOTIVAZIONE UMANA
Secondo Maslow la motivazione è una condizione psicofisica di squilibrio omeostatico dell’organismo, indotta da un bisogno, che a sua volta può essere prodotto da una carenza, che spinge a una determinata performance per ripristinare l’equilibrio stesso (soddisfacendo il bisogno). Inoltre una motivazione conscia può sottenderne una inconscia, anche se nella sua teoria le motivazioni inconsce non sono mai affrontate.
Egli propone una gerarchia delle motivazioni che vede in testa i bisogni fisiologici o di base; solo quando questi sono soddisfatti si fanno avanti gli altri bisogni.
Ecco la gerarchia dei bisogni secondo Maslow:
1 - Bisogni fisiologici (es.fame, sete, ecc.)
2 - Bisogni di sicurezza
3 - Bisogno di affetto e appartenenza
4 - Bisogno di stima (propria e degli altri)
5 - Bisogno di autorealizzazione
6 - Bisogni cognitivi
7 - Bisogni estetici
Qualora il bisogno di un individuo sia gravemente insoddisfatto, questi svilupperà una visione della vita condizionata e dominata da quella mancanza. Il suo comportamento cioè sarà orientato verso il raggiungimento dello scopo particolare oggetto del bisogno. L’insoddisfazione grave di un bisogno porterebbe ad una fissazione del desiderio verso il raggiungimento di una specifica utopia: ad es. l’utopia di un uomo che è stato deprivato gravemente di nutrimento sarà quella di vivere in un posto in cui ci sia abbondanza di cibo: egli penserà che se ad un individuo può essere garantito il cibo per tutto il resto della sua vita, sarà felice e non avrà altri bisogni; la vita è definita in termini di mangiare; tutto il resto (libertà, amore, sentimento comunitario, rispetto, filosofia, ecc.) è di scarsa importanza.
1 - Bisogni fisiologici - ad esempio nel caso della fame fisiologica l’intero organismo è dominato da tale bisogno, legato alla sopravvivenza, e cercherà di soddisfarlo prima ancora che altri. In altre parole la fame diventa un organizzatore quasi esclusivo del comportamento. E’ solo dopo il loro soddisfacimento che il comportamento potrà essere organizzato sotto la spinta di altri bisogni “più elevati”. Quindi la gratificazione assume un’importanza vitale per lo sviluppo dell’individuo, giacché lo libera dal dominio dei bisogni fisiologici permettendo l’emergere di altre finalità più creative e sociali.
Un buon mezzo per oscurare le motivazioni più alte è quello di fare in modo che un organismo sia estremamente e cronicamente affamato; ma quando c’è abbondanza e lo stomaco è cronicamente pieno, avviene subito che compaiono altri (e più alti) bisogni e saranno questi a dominare l’organismo.
2 - Bisogno di sicurezza: stabilità, dipendenza, protezione, sostegno emotivo, rassicurazione rispetto alla paura e all’ansia, bisogno di ordine e di regole di fronte al caos.
Questi bisogni sono di estrema importanza per il bambino, la cui personalità è fragile e in via di formazione, e se non vengono adeguatamente soddisfatti domineranno anche la vita dell’adulto. Infatti la vita di molti adulti è dominata dal bisogno di sicurezza che può travalicare qualsiasi altro livello di esigenze, come l’amore e la creatività, costringendo la persona ad una vita piatta ed anonima.
Il bisogno di sicurezza inappagato porterà allo sviluppo di una forte motivazione alla sicurezza. Quanto più è stata forte la frustrazione vissuta, tanto più l’individuo sentirà nella vita il bisogno di sicurezza e tanto più sarà quindi motivato a ricercarla. Ciò è quanto avviene nell’adesione incondizionata e acritica ad un credo religioso o politico.
3 - Bisogni di affetto e di appartenenza
Secondo Maslow l’uomo è dotato di un naturale “spirito gregario” e cioè di una tendenza ad appartenere ad un gruppo di simili. Questo bisogno di affetto, di contatto e di appartenenza sembra essere oggi frustrato a causa della crisi della famiglia, dei processi di urbanizzazione e di un sempre più diffuso individualismo. Non a caso sempre più spesso si incontrano persone che non hanno affetti profondi, che non danno amore e non ne ricevono. La frustrazione di tale bisogno porta alla nevrosi.
4 - Bisogno di stima
Si tratta sia dell’autostima che della stima che gli altri hanno di noi. Il bisogno di autostima si manifesta nel desiderio di forza, competenza, successo, adeguamento e padronanza, tutte qualità che aiutano ad affrontare la vita con maggior fiducia. Il bisogno di esser stimati dagli altri si manifesta nel desiderio di reputazione o prestigio (fama, potere, gloria, importanza, dignità, posizione sociale) e cioè rispetto e stima da parte delle altre persone.
Queste esigenze sono determinanti per un adeguato sviluppo della personalità che deve poggiare su un sano e realistico narcisismo (come descritto da Kohut). La frustrazione di queste esigenze produce un complesso di inferiorità e un sentimento di fragilità ed abbandono, che sono alla base di gravi sofferenze psichiche.
5 - Bisogno di autorealizzazione
E’uno dei punti fondamentali della teoria di Maslow. E’ un bisogno specificamente umano ed è la tendenza ad attualizzare ciò che è potenziale. Si riferisce al desiderio di diventare tutto ciò che si è capaci di diventare.
La sanità mentale coincide con questa spinta all’autoattualizzazione.
Tale ipotesi valorizza la componente individuale della personalità, perché ognuno è portato a realizzare la propria diversità. Non ha importanza il “cosa” viene realizzato, ma il fatto che ciò che si realizza sia corrispondente alla propria natura. Una personalità è compiuta nel momento in cui realizza le sue specifiche aspirazioni, anche se queste non coincidono con l’ideale sociale.
Nel suo esperimento M. ha fatto una scelta di valore selezionando il campione in base all’idea che aveva lui di una persona realizzata e quindi sana. Il concetto di sanità di Maslow non solo è del tutto utopistico ma è privo di qualsiasi profondità psicologica.
Tuttavia dall’analisi delle personalità di questa élite di “fortunati”e dal loro confronto con le persone normali, sono emerse le caratteristiche salienti dell’individuo autorealizzato. Ne sono un esempio:
- Serena ed equilibrata accettazione di sé
- Percezione più esatta ed efficace della realtà
- Capacità di autonomia
- Capacità di relazioni interpersonali profonde
- Indipendenza dalla cultura e dall’ambiente fisico e sociale
- Resistenza al conformismo pur rimanendo integrati al tessuto sociale
- Esperienze culminanti (realizzate nella sfera mistica, religiosa, artistica o sessuale)
- Creatività: la creatività dell’uomo autorealizzato assomiglia molto alla creatività ingenua e universale dei bambini non viziati; è una potenzialità data alla nascita a tutti gli esseri umani, anche se la maggioranza la perde man mano che si inseriscono nella cultura.
E’ un tipo di creatività che si manifesta in tutte le attività intraprese, anche nelle più semplici faccende quotidiane e nei lavori più modesti; non è una questione di prodotti ma di stile di vita.
Maslow nel 1968 propone una distinzione tra:
1 - Creatività derivante da speciale talento - riferendosi alla creatività artistica e scientifica.
2 - Creatività derivante dall’autorealizzazione (SA = Self-Actualizing) - secondo Maslow l’autoattualizzazione è la forza motivante della creatività; quest’ultima è una vera e propria pulsione posseduta da tutti e che si manifesta nel momento in cui sono soddisfatti i bisogni fondamentali.
Tale creatività si manifesta ampiamente nelle faccende ordinarie della vita: una sorta di tendenza a fare qualsiasi cosa creativamente.
Gli elementi più importanti che caratterizzano la creatività SA sono 3:
- Libertà dal pregiudizio con cui ci accostiamo al reale, ossia mancanza di stereotipi, cliché e conformismo, ciò che dona uno sguardo “innocente” come quello dell’infanzia, spontaneo, non indirizzato e aperto all’esperienza. Si tratta di una libertà percettiva, cognitiva e affettiva.
- Capacità di integrazione degli opposti ossia di superare le dicotomie e i dualismi. La psiche umana infatti funziona secondo categorie dicotomiche operando delle continue scissioni. Le persone che si autorealizzano sono in grado di operare delle sintesi ad es. fra ragione e istinto, egoismo e altruismo, piacere e dovere, maturità e parti infantili, ecc. Tuttavia non è chiaro se nella teoria di Maslow si tratti di una vera e propria elaborazione degli opposti e del conflitto o di una neutralizzazione del conflitto attraverso una visione idealizzata e utopistica della psiche che riflette peraltro il valore collettivo dominante della nostra cultura fondato su un’immagine dell’uomo come persona risolta e aproblematica.
- Maggiore apertura della personalità creativa al processo primario, laddove la cultura occidentale tende a reprimerlo favorendo il processo secondario.
6 - Bisogni Cognitivi
Sono impulsi positivi e autonomi che spingono a conoscere, capire e soddisfare la curiosità; è presente in molti primati qualora siano soddisfatti i bisogni fisiologici.
Si rendono evidenti negli individui sani che si autorealizzano e che sono attratti da ciò che è misterioso, ignoto, caotico e non organizzato.
7 - Bisogni estetici
Strettamente legati a quelli cognitivi e presenti sin dalla preistoria e dalla nascita dell’individuo; si riferiscono alla ricerca del bello, a prescindere dal canone di riferimento.
A questi bisogni se ne devono aggiungere altri come quelli di affermare dai valori fondamentali come la libertà, la giustizia, l’amore, ecc., la realizzazione dei quali può essere un pre-requisito indispensabile per il soddisfacimento degli altri bisogni.
In questa gerarchia Maslow propone una distinzione tra due tipi di bisogni:
1 - Bisogni bassi: sono i bisogni fisiologici;
2 – Metabisogni: posteriori ai bisogni bassi sia sul piano filogenetico che sul piano ontogenetico; sono questi a differenziare l’uomo dalle altre specie animali.
Nel 1968 Maslow propone un’altra distinzione considerabile come un’estensione della precedente:
1 - Motivazioni carenziali - rispondono alla necessità di saturare ad una mancanza e si riferiscono ai primi 4 bisogni della gerarchia. In caso di stati di carenza troppo intensi e prolungati si ha la formazione delle “personalità perdenti”, che affrontano sempre la vita con fantasie di fallimento, pregiudizi che si comportano come vere e proprie profezie.
Nelle relazioni sentimentali colui che soffre di motivazioni carenziali, trasmette continuamente al partner il senso della propria indegnità dando origine ad una forte ed autodistuttiva dipendenza. A fondamento di tali situazioni è una mancata integrazione della fiducia primaria. Generalmente sin da piccoli veniamo castrati dal giudizio degli altri che non ci valutano per le nostre reali potenzialità e capacità, ma per ciò che dovremmo a parer loro essere; tali svalutazioni, specie in età precoce, minano la nostra fiducia primaria.
2 - Motivazioni di accrescimento - si riferiscono alla tendenza a sviluppare un’organizzazione della personalità più evoluta
- Omeostasi e Motivazioni
Il fatto che i bisogni di accrescimento, la cui soddisfazione consente all’individuo di svilupparsi in modo sano e di autorealizzarsi (pena la nevrosi), e le motivazioni connesse si presentino solo dopo la soddisfazione dei bisogni carenziali, contraddice la teoria secondo cui un organismo cerchi sempre uno stato di equilibrio in cui la tensione sia ridotta a zero (Freud). Ad esempio nelle persone motivate all’accrescimento la gratificazione non determina una riduzione della tensione e della motivazione ma al contrario determina una maggiorazione del livello motivazionale e dell’appetito di accrescimento. Lo stesso si può dire delle motivazioni carenziali, giacché la loro soddisfazione determina l’attivazione di un bisogno superiore.