AGRAFIE CENTRALI
L'elaborazione cognitiva alla base del processo di scrittura può essere suddiviso in processi centrali e processi periferici. I processi centrali consistono in tutte quelle operazioni fonologiche, sintattiche e semantiche che consentono di attivare la rappresentazione ortografica corrispondente alla rappresentazione fonologica delle parole udite e alla formazione di una rappresentazione grafemica astratta. Un modello dei processi centrali è quello a due vie, una lessicale ed una non lessicale.
- AGRAFIA LESSICALE o DISGRAFIA ORTOGRAFICA (Agrafia superficiale)
L'agrafia lessicale è un disturbo di scrittura che deriva da una compromissione della via lessicale, per cui la scrittura delle parole sotto dettato può verificarsi solo attraverso la diretta conversione fonema-grafema, attraverso la via non-lessicale.
Questi pazienti dunque sono in grado di scrivere parole regolari e non-parole mentre le parole irregolari tendono ad essere regolarizzate e cioè scritte così come vengono udite.
- AGRAFIA FONOLOGICA
I pazienti affetti da agrafia fonologica, in compiti di scrittura sotto dettato, sono in grado di scrivere parole regolari e irregolari mentre presentano deficit nella scrittura di non-parole.
Un paziente ad esempio scriveva correttamente il 94% delle parole ma solo il 18% delle non-parole. Tali pazienti inoltre mostrano una capacità di ripetere verbalmente le parole udite notevolmente superiore alla capacità di scriverle.
In genere gli errori commessi con le non-parole sono omissioni. Le poche non-parole scritte correttamente invece sembrano essere ottenute attraverso l'uso della mediazione lessicale.
- AGRAFIA PROFONDA
L’agrafia profonda è un disturbo che consiste nella difficoltà di scrittura di non-parole che però possono essere ripetute verbalmente correttamente.
Nella scrittura di parole invece si osserva un effetto di concretezza tale che le parole concrete sono scritte meglio di quelle astratte, e di classe grammaticale.
Inoltre si verificano paragrafie semantiche.
- DEFICIT DEL BUFFER GRAFEMICO
Nel modello a due vie per la scrittura, il buffer grafemico svolge il compito di mantenere temporaneamente la rappresentazione grafemica astratta formatasi nel lessico di uscita grafemico. Una sua compromissione quindi determina deficit sia nella scrittura di parole che di non-parole in tutte le modalità di realizzazione della scrittura: a mano, a macchina ed anche nello spelling scritto e orale.
Sono stati osservati due pazienti con tali sintomi i cui errori riguardavano principalmente l'ordine seriale delle lettere con frequenti trasposizioni, sostituzioni o omissioni di lettere.
Un altro deficit attribuibile ad una disfunzione del buffer grafemico riguarda il raddoppiamento delle lettere: un paziente ad esempio applicava tale informazione in modo errato, raddoppiando nelle parole geminate, le lettere sbagliate.
Infine anche la lunghezza delle parole costituisce un fattore critico in questi pazienti.