PROSOPOAGNOSIA 

 

 

PROSOPOAGNOSIA

 

 

La prosopoagnosia è un disturbo che consiste  nell'incapacità di riconoscere le facce di persone note, mentre resta intatta l'identificazione basata su stimoli acustici o su altri stimoli visivi come l'abbigliamento, la postura, il modo di camminare e di muoversi.

 

Il paziente sa che si tratta di un volto e il più delle volte è in grado di dirne il sesso, la razza e l'età e l'espressione emotiva.

 

Riguardo al substrato neuronale, nell’area IT e nel solco temporale superiore della scimmia sono state individuate cellule che scaricano selettivamente quando vengono presentati all'animale dei volti.

Alcune di queste cellule sono sensibili a certe parti del volto, come gli occhi, la bocca e i capelli; altre a specifici orientamenti del volto; un altro 10% all'identità personale, reagendo in modo selettivo ad alcuni volti noti piuttosto che ad altri.

 

Si ritiene che le cellule infero-temporali medino l'identificazione del volto, mentre le cellule del solco temporale superiore sono maggiormente sensibili alle espressioni emozionali delle facce.

 

Nell’uomo a determinare entrambe i disturbi è la lesione dell’amigdala, una regione strettamente interconnessa con il solco temporale superiore e con la corteccia temporale mediale, che corrisponde all’area IT delle scimmie.

Sembra inoltre che il riconoscimento dei volti sia mediato maggiormente dall’emisfero destro. Tuttavia il grado di specializzazione emisferica è variabile da individuo a individuo e nella maggioranza dei casi l’emisfero sinistro può compensare il deficit a carico di quello destro.

 

 

MODELLO A 3 STADI DI BRUCE E YOUNG

 

Secondo Bruce e Young il riconoscimento dei volti comporta 3 stadi successivi e gerarchicamente organizzati di elaborazione:

 

1 -      Stadio della codificazione strutturale, che conclude il processo di analisi percettiva dello stimolo e che porta all'integrazione dei vari elementi del volto in un percetto unico. Un disturbo a questo livello, e cioè a livello appercettivo, darà origine ad una prosopoagnosia appercettiva, in cui il paziente ad esempio non è in grado di decidere se due volti di sconosciuti siano uguali o meno, di riconoscere lo stesso volto da angolazioni diverse o in condizioni di illuminazione diverse, di riconoscere sesso, età, razza ed emozioni.

 

2 -      Stadio del riconoscimento: l’output della codificazione strutturale giunge nell’unità di riconoscimento e, se a questo livello esiste una rappresentazione di quel volto, l’individuo, benché ancora non l’abbia identificata, prova un senso di familiarità.

 

3 -      Stadio dell’identificazione: a questo livello si ha l’eventuale attivazione del nodo di identità personale e cioè della memoria semantica in cui risiedono le memorie associate a quel volto.

 

 

Critiche

 

Se il processo di codificazione strutturale è intatto, ci si trova di fronte ad una prosopoagnosia amnesica che, nel modello di Bruce e Yung, corrisponde all’alterazione dell’unità di riconoscimento oppure del nodo di identità personale.

Teoricamente in base a questo modello una disfunzione a livello solo del nodo di identità personale, e l'integrità dell'unità di riconoscimento, dovrebbe lasciare intatta la capacità di riconoscimento della familiarità o meno dei volti e compromettere la capacità di identificazione. Tuttavia tale dissociazione è stata riscontrata soltanto in un caso nel 1991, mentre in tutti gli altri pazienti prosopoagnosici studiati mostrano sempre entrambe i deficit.

 

 

PROSOPOAGNOSIA: RICONOSCIMENTO INCONSCIO

 

In un certo numero di pazienti prosopoagnosici è stato rilevato un fenomeno di riconoscimento inconscio. Questi pazienti infatti, sebbene non riescano a riconoscere i volti che dovrebbero esser loro familiari, presentano una variazione della conduttanza cutanea che non si verifica con i volti non familiari e che indica la presenza di un riconoscimento inconscio.

 

Secondo alcuni, in riferimento al modello di Bruce e Yung, la dissociazione fra i due tipi di riconoscimento conscio e inconscio è dovuta ad una lesione che disconnette le unità di riconoscimento dai nodi di identità, mentre lascia intatte le vie che connettono le unità di riconoscimento con i centri neurovegetativi.

 

Un'ipotesi più semplice è che, a seconda delle lesioni, vi siano diversi gradi di compromissione delle unità di riconoscimento che vanno dal blocco totale di ogni messaggio ai nodi di identità nei casi più gravi, ad un blocco parziale e cioè all'invio di informazioni incomplete insufficienti ad attivare in toto la rete semantica ma capaci di attivarla parzialmente.

 

 

PROSOPOAGNOSIA: SPECIFICITA’ DEL DEFICIT PER LE FACCE?

 

Secondo alcuni autori la prosopoagnosia riflette un deficit del riconoscimento di una categoria specifica di stimoli, quella dei volti umani.

 

Secondo altri invece il deficit riguarda caratteristiche che si estendono trasversalmente attraverso diverse categorie.

A sostegno di questa seconda ipotesi è che spesso i pazienti prosopoagnosici manifestano difficoltà nel riconoscere anche i membri di altre categorie. Ad esempio difficoltà nel distinguere una sedia da una poltrona, automobili di marche differenti, uccelli di specie diverse, ecc.

 

La prima ipotesi è supportato dalla scoperta nell’area IT e nel solco temporale superiore della scimmia di cellule che scaricano selettivamente quando vengono presentati all'animale dei volti.

 

 

 

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