Psicologia della forma (Gestalt)


La Gestaltpsychologie nasce in Germania agli inizi del ‘900.

Questo approccio indaga il funzionamento mentale attraverso uno studio sintetico e non analitico della globalità dell’esperienza. La vita psichica e in particolare la percezione, è un insieme caratterizzato da processi organizzati secondo principi o leggi autonome. Dunque l’intero è qualcosa che va al di là della somma delle sue parti, ogni aspetto dello psichismo si fonde con gli altri per costituire una struttura che ne determina le funzioni.

La psicologia della Gestalt si pone in contrapposizione con l’associazionismo, che invece tende al frazionamento in quanto considera ogni fenomeno come somma e combinazione di componenti più semplici ed elementari. Essa è in antitesi anche rispetto al comportamentismo, di cui è contemporanea, poiché pone il suo oggetto di studi all’interno dell’organismo e non all’esterno e utilizza i criteri della soggettività cosciente anzichè dell’oggettività. Si può definire una corrente antimeccanicistica.

Mette in evidenza l’importanza del vissuto del soggetto, utilizzando però un metodo sperimentale, verificando i dati immediati dell’esperienza cosciente. Le principali aree di ricerca sono la percezione (specialmente visiva), la psicologia dei gruppi, l’intelligenza, , la psicologia sociale e le dinamiche relazionali.

I precursori si ritrovano già in filosofia con Kant, Husserl, mentre in ambito psicologico sono F.Brentano, Stumpf, K?lpe, Von Ehrenfels.

La psicologia della Gestalt europea ha i suoi principali esponenti in M. Wertheimer, K.Koffka e W. Kohler, K.Lewin. Nel periodo fascista essi emigrarono negli Stati Uniti influenzando la psicologia americana.

  • Gli studi sulla Percezione

Nell’ambito dello studio della percezione la p. della  Gestalt entra in conflitto con la psicofisica di Wundt, in base a cui ogni percezione è scomponibile in sensazioni più semplici, mettendo in evidenza come in alcune condizioni viene percepita una realtà globale che esiste solo nel vissuto del soggetto, ad esempio il movimento apparente.

Questo approccio ha spiegato le percezioni illusorie, affermando che afferenze sensoriali riguardanti le caratteristiche dello stimolo vengono organizzate nel modo più ordinato attraverso delle leggi legate a fattori innati e che sono:

1)      semplicità o buona forma (la percezione immediata è la più semplice, coerente e sintetica)

2)      raggruppamento per somiglianza (in un insieme di elementi quelli che si somigliano tendono a essere percepiti come una forma o figura e si staccano dagli altri che diventano lo sfondo)

3)      buona continuazione ( l’organizzazione percettiva più semplice e meno discontinua tende ad imporsi percettivamente)

Per quanto riguarda lo studio dell’intelligenza, i gestaltisti hanno sottolineato come il comportamento intelligente non sia solo logico-analitico ma anche sintetico, intuitivo, creativo, in quanto permette di ristrutturare i dati di un problema o di una percezione in modo nuovo rispetto alle esperienze. L’insight (concetto introdotto da Kohler) rappresenta un’illuminazione che permette di risolvere un problema senza ricorrere al procedimento per prove ed errori.

 

 

 

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