SKINNER:  CONDIZIONAMENTO OPERANTE


Skinner è l’inventore del paradigma sperimentale del condizionamento operante.

Per lui esistono due tipi di comportamento:

-quello rispondente, in cui la Risposta è la reazione ad uno stimolo,

-quello operante, in cui la Risposta è emessa spontaneamente.

Il comportamento operante a sua volta dipende da cause interne e non da stimolazioni esterne. Tuttavia Skinner non attuò uno studio approfondito riguardante cause interne e quindi la costruzione di una teoria che avesse come oggetto di studio anche processi cognitivi non direttamente osservabili quanto il comportamento manifesto. Egli si limitò piuttosto ad uno studio puramente osservativo con l’utilizzo del paradigma del condizionamento operante, perfettamente in   linea con l’approccio comportamentista.

Egli infatti considerava l’indagine scientifica come una sistematica e minuziosa descrizione del comportamento osservabile. Questa rigidità nell’ambito della psicologia è senza dubbio un freno verso un salto qualitativo che consiste nel passaggio da una descrizione sistematica di tanti fenomeni ad una organizzazione di tanti dati parcellizzati in una teoria che le comprenda tutte.

In questo paradigma, ideato da Skinner negli anni ’30, a differenza del condizionamento strumentale, non c’è suddivisione in prove, nel senso che l’animale è lasciato libero di emettere la risposta in qualunque momento senza che ad esempio venga tolta la leva di prova in prova.

La variabile dipendente non è qui il tempo di latenza ma la frequenza di risposte condizionate (=numero di RC nell’arco di tempo prestabilito).

Nel condizionamento operante distinguiamo 3 fasi:

1 – preapprendimento: serve a determinare il livello operante e cioè la frequenza di base con cui l’animale mette in atto la risposta (ad esempio premere la leva) senza che vi sia alcun rinforzo positivo o negativo;

2 – condizionamento: il ricercatore stabilisce il programma di rinforzo, cioè le regole da seguire nella somministrazione del rinforzo. Ne esistono di diversi tipi, ad esempio non intermittenti e intermittenti: nel primo caso ogni risposta è immediatamente seguita dal rinforzo, oppure non viene affatto rinforzata; di programmi intermittenti ne esistono molti: Skinner ne ha ideati 16. Inoltre questi programmi possono essere combinati dando origine anche a sequenze complesse di risposte;

3 – estinzione: la risposta condizionata decade dopo un certo numero di presentazioni col solo stimolo condizionato, senza il rinforzo.

Focalizzando l’attenzione sull’emissione spontanea della risposta piuttosto che sulla stimolazione, questo paradigma fa sorgere interrogativi sul fatto che comportamenti complessi come ragionamento e pensiero non siano, almeno in parte, frutto di complessi sistemi di associazioni formatesi e formantesi nel corso dello sviluppo ontologico.

 

 

 

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