Disturbo Antisociale di Personalità

                                                                   (o Psicopatia, Sociopatia o Disturbo dissociale di personalità)


Il disturbo antisociale di personalità, noto anche come psicopatia o sociopatia, è spesso alla base della criminalità e del comportamento criminale.

Secondo il DSM-IV l’individuo con questo disturbo manifesta come tratto principale inosservanza  e violazione dei diritti degli altri, che si manifesta fin dall'età di 15 anni. Sono presenti almeno 3  dei seguenti sintomi:

- L’individuo è incapace di rispettare le comuni regole sociali, ad esempio per quanto riguarda il comportamento legale, per cui è portato a mettere in atto ripetutamente comportamenti che potrebbero portare all’arresto (come distruggere oggetti o proprietà altrui, molestare gli altri in vari modi, anche sessualmente, rubare ecc.
- L’individuo non riesce ad essere onesto, tende a manipolare gli altri, ad esempio mentendo, usando falsi nomi, cercando spesso di truffare gli altri esclusivamente per il proprio interesse o per piacere personale.

- L’individuo è piuttosto impulsivo, cioè non riesce a controllare i propri istinti in diverse situazioni, (ad esempio quello sessuale), e spesso è incapace di pianificare il futuro. Infatti tende a prendere le decisioni seguendo l'impulso del momento, senza considerare le conseguenze delle proprie azioni sia per sé che per gli altri.
- L’individuo è spesso aggressivo e ciò lo porta a frequenti scontri fisici, ad esempio è violento con  il coniuge o i figli.
- L’individuo non si cura della sicurezza propria e degli altri, per cui alla guida eccede con la velocità, oppure è in stato di intossicazione (alcool o droghe) provocando vari incidenti.
- L’individuo non sa occuparsi delle proprie responsabilità, per cui non riesce a mantenere un lavoro oppure a sostenere obblighi finanziari (ad esempio un mutuo).
- L’individuo non prova rimorso o senso di colpa, tende infatti ad essere indifferente verso i sentimenti degli altri oppure è sempre pronto a giustificare i danni fatti agli altri.

E’ molto importante quando si ha a che fare con questi individui, acquisire informazioni da altre fonti per avere un quadro completo, ad esempio dai familiari, i precedenti penali,  ecc.

 -Per poter fare questa diagnosi l'individuo deve avere almeno 18 anni.

­Inoltre nella storia clinica deve essere presente un Disturbo della Condotta che si sia manifestato prima dei 15 anni di età. Nello specifico l’individuo deve  aver messo in atto almeno uno dei seguenti comportamenti: aggressione a persone o animali, distruzione di proprietà, truffa o furto, grave violazione di regole.  

  • Manifestazioni associate

 Secondo il DSM-IV, altre manifestazioni di questo disturbo sono le seguenti:

–         L’individuo con questo disturbo spesso non è capace di rimediare al proprio comportamento.

–         A causa della mancanza di empatia l’individuo è spesso  indifferente, a volte persino sprezzante nei confronti dei sentimenti, dei diritti e delle sofferenze degli altri.

–         Può avere un'autostima elevata, e ciò può renderlo arrogante, sicuro di sé o presuntuoso.

–         Può essere molto manipolativo e  sfruttatore nelle relazioni sessuali, può avere numerosi partner sessuali, mentre può non aver mai avuto una relazione monogama.

–         Spesso l’individuo come genitore è irresponsabile, per cui ad esempio non si occupa dell’alimentazione o dell’igiene minima del bambino.

–         L’individuo a volte non riesce a rendersi indipendente, può diventare un barbone oppure  trascorrere molti anni in carcere.

–         Rispetto alla popolazione generale, ha maggiori rischi di morire per causa violenta (incidente, omicidio ecc).

–         Altre manifestazioni possono essere: instabilità dell’umore, incapacità di tollerare la noia e la frustrazione.

–         Dal punto di vista socioeconomico il disturbo è associato a livelli bassi e in particolare con ambienti urbani.

–         Il disturbo  è molto più comune nei maschi, che rappresentano il 3% rispetto alle femmine (1%).

  • Disturbi associati

 –         Disturbi d'Ansia

–         Disturbi Depressivi

–         Disturbi Correlati a Sostanze

–         Disturbi di Somatizzazione

–         Gioco d’Azzardo Patologico

–         Altri Disturbi di Personalità, specialmente di tipo Borderline, Narcisistico e Istrionico.

  • Esordio, Decorso e Prognosi

 L’Esordio del disturbo Antisociale per definizione si ha prima dei 15 anni di età, con un disturbo della condotta.

Nel caso in cui i sintomi del Disturbo della Condotta e del Disturbo da Deficit dell'Attenzione/Iperattività si manifestino molto precocemente, cioè prima dei 10 anni, l’individuo ha una probabilità molto alta che si presenti anche il Disturbo Antisociale. Inoltre la probabilità è più alta se l’individuo da bambino ha subito abusi o incuria, oppure se è stato educato in maniera incoerente da parte dei genitori, e se ha avuto genitori instabili o imprevedibili emotivamente.

Queste connessioni risultano più comprensibili se si pensa all’importanza dell’ambiente familiare e del sistema educativo nella costruzione dell’identità morale, che ha a che fare con la condivisione di regole familiari prima ancora che sociali, infatti la famiglia è sempre mediatrice tra individuo e società.

Il disturbo in genere ha un decorso cronico, ma col passare degli anni può diventare meno evidente o svanire, in particolare dopo i quarant'anni.

  • Familiarità

Il Disturbo Antisociale è più comune tra i consanguinei di primo grado di individui che presentano lo stesso Disturbo, anche perché genitori con disturbo antisociale non sono in grado di educare i figli e spesso li trascurano, predisponendoli al disturbo oltre a trasmettere la tendenza genetica; i consanguinei hanno anche un rischio più alto di presentare un Disturbo di Somatizzazione e  Disturbi Correlati a Sostanze.

In una famiglia con un membro affetto da Disturbo Antisociale di Personalità i maschi tendono a  manifestare più spesso il Disturbo Antisociale di Personalità e Disturbi Correlati a Sostanze, mentre le femmine hanno più spesso il Disturbo di Somatizzazione.

Studi sull'adozione indicano per questo disturbo l'influenza di fattori genetici ed ambientali: infatti sia i figli adottivi che quelli biologici di genitori con Disturbo Antisociale di Personalità hanno un rischio più alto di sviluppare il Disturbo Antisociale di Personalità, il Disturbo di Somatizzazione e i Disturbi Correlati a Sostanze.

  • Diagnosi differenziale

–         Disturbi Correlati a Sostanze: Se un adulto manifesta il comportamento antisociale insieme a un Disturbo Correlato a Sostanze, non si fa la diagnosi di Disturbo Antisociale di Personalità a meno che siano stati presenti segni di quest'ultimo nella fanciullezza e siano continuati nel età adulta. Quando invece sia l'uso di sostanze, che il comportamento antisociale iniziano nella fanciullezza e continuano nell'età adulta, si dovrebbero diagnosticare entrambi i Disturbi.

–         Gli individui con disturbo borderline tendono ad essere manipolativi per ottenere considerazione e attenzione dagli altri, mentre quelli con disturbo antisociale sono manipolativi solo per ottenere qualche gratificazione materiale e personale; gli individui con disturbo antisociale sono però meno instabili dal punto di vista emotivo e più aggressivi rispetto a quelli con disturbo borderline.

–         Schizofrenia ed Episodio Maniacale: in questi disturbi possono presentarsi tipici comportamenti antisociali che non si devono considerare come espressione di un Disturbo Antisociale di Personalità.

–         Disturbo Narcisistico di Personalità: gli individui con questo disturbo sono spesso insensibili, brutali,  superficiali, sfruttatori e privi di empatia. Tuttavia nel Disturbo Narcisistico di Personalità non si manifesta impulsività, aggressività, disonestà, non è stato presente  un Disturbo della Condotta prima dei 15 anni oppure comportamento criminale nell’età adulta. Inoltre gli individui con Disturbo Antisociale di Personalità in genere non essere hanno un bisogno incessante dell'ammirazione e dell'invidia degli altri, come quelli con Disturbo Narcisistico.

–         Disturbo Istrionico di Personalità: anche questi individui sono spesso impulsivi, superficiali, irresponsabili, seduttivi e manipolativi, ma tendono a manifestare espressioni emotive più esagerate e non mettono in atto comportamenti antisociali.

–         Disturbo Paranoide di Personalità: in questo caso può essere presente comportamento antisociale, ma in genere lo scopo è un desiderio di vendetta.

ICD-10

I criteri necessari per la diagnosi, per il manuale dell’OMS, sono diversi ma definiscono sostanzialmente la stessa condizione. Diversamente dal DSM, non richiede la presenza di sintomi di un Disturbo della Condotta nelL’infanzia. Inoltre viene definito Disturbo Dissociale di Personalità.

 

 

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